La sagra dell’ipocrisia
Due eventi nel Mugello, uno di ieri, Sabato, a Borgo San Lorenzo, uno previsto per lunedì prossimo a Scarperia.
Due modi, a mio avviso, clamorosamente fuori luogo, di lavarsi la coscienza non riuscendo, comunque, a dissimulare il proprio schieramento, sempre dalla parte sbagliata.
La manifestazione di Borgo San Lorenzo, a fianco della comunità islamica, finisce per essere una delle forme più bieche di razzismo e di copertura delle responsabilità occidentali in quella devastazione totale del Medio Oriente e del Magreb.
Perché la comunità islamica si deve sentire “costretta” a schierarsi contro i terroristi di Parigi? Si dimentica forse che gli stessi terroristi sono responsabili della sistematica uccisione di migliaia di islamici? E perché, di fronte ad atti di terrorismo compiuti in nome di un maldigerito cristianesimo (ad esempio gli attentati di Oslo del 22 luglio 2011), la comunità cristiana non è scesa in piazza per dissociarsi?
Salta agli occhi di ogni persona dotata di un minimo di buon senso che la religione in questa faccenda non c’entra assolutamente nulla.
Però si continua a strumentalizzare: da parte dei cristiani e degli occidentali, si chiede al mondo islamico di prendere una posizione, dividendo i “moderati” dagli estremisti; da parte dei musulmani, si dimenticano i propri morti assassinati in tutto il mondo da parte dei tagliagole dello Stato Islamico, sentendosi in dovere di dichiararsi diversi da loro.
L’Occidente esportatore di democrazia con le bombe e con i droni, autore di stragi di civili, di “errori” che hanno portato addirittura a radere al suolo un ospedale di Medici senza frontiere, è il vero creatore di questo estremismo che nulla ha a che vedere con la religione ma che è, invece, funzionale al raggiungimento di obiettivi di dominio geopolitico ed economico. Chiaramente tutto sulla pelle di innocenti.
Hanno iniziato in Afghanistan e in Iraq, per poi continuare in Libia e in Siria.
Ci siamo dimenticati l’ammissione di responsabilità di decine di militari USA che hanno apertamente dichiarato di essere stati loro i terroristi in questi Paesi. Ci siamo dimenticati l’ammissione esplicita e circostanziata di Hillary Clinton, candidata democratica alle prossime presidenziali USA, la quale ha dichiarato che Al Qaeda è un prodotto americano.
E, non contenti di questo abominio, l’Occidente, Italia in prima linea, continua ad intrattenere rapporti commerciali con Paesi quali l’Arabia Saudita e il Qatar che, oltre ad essere tra gli Stati più antidemocratici del pianeta, sono tra i più munifici sostenitori dello Stato Islamico. Commerci che frequentemente riguardano la vendita di armi. E’ di poche settimane un accordo commerciale con Arabia Saudita e la vendita di un vero e proprio arsenale militare al Qatar. Stipulato, sostenuto e giustificato dal nostro Governo e dal Premier Renzi in persona.
Lo stesso Occidente si schiera apertamente con la Turchia di Erdogan, responsabile di un genocidio sistematico del popolo Curdo (gli unici che sul campo stanno combattendo l’ISIS). E analogo supporto e sostegno lo si fa nei confronti di Israele che massacra da decenni il popolo palestinese e che si può permettere di non rispettare più di 60 risoluzioni ONU. A Saddam Hussein è bastato non rispettarne due per vedere l’IRAQ invaso dalle truppe occidentali ed essere ucciso. Analoga sorte è toccato a Gheddafi.
Non sarò certo io a difendere i dittatori, ma non si capisce secondo quale principio si accettano e si supportano alcune dittature e si invadono altri Paesi e si uccidono i loro dittatori.
E’ quindi evidente in modo preclaro che le cause di questo terrore non possono che essere ritrovate in casa nostra.
Perché chiediamo all’Islam moderato di dissociarsi da quello che invece noi abbiamo generato e alimentiamo costantemente?
In tutto questo la Francia è una delle Nazioni più coinvolte ed esposte.
In questo blog abbiamo sempre ed esclusivamente trattato argomenti di politica legata al nostro territorio. E’ la prima volta che mi trovo ad argomentare questioni di politica internazionale. Ma la manifestazione di ieri a Borgo San Lorenzo, quindi sul nostro territorio, ha visto politici locali in prima fila e bandiere francesi appese al Municipio borghigiano.
E’ più che giustificabile la paura derivante dagli attacchi di Parigi. Ed è comprensibile, umanamente e psicologicamente, come un attacco a persone e a luoghi a noi vicini ci faccia trasecolare e crei un sentimento di angoscia decisamente superiore rispetto ad analoghe stragi compiute lontano da noi.
Non è però accettabile politicamente un supporto a Paesi apertamente in guerra, sia per questioni etiche, sia per rispetto dell’articolo XI della nostra Costituzione. Articolo ormai considerato, al pari di molti altri, assolutamente calpestabile.
L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Trovo per questo motivo ancor più aberrante e ingiustificabile il progetto di un minuto di silenzio in memoria delle vittime parigine che si terrà al Cinema Garibaldi lunedì 30 novembre, in occasione dell’incontro promosso dall’Istituto scolastico di Scarperia e San Piero, alla presenza del Sindaco Ignesti e degli Assessori Ciani e Casati, dal titolo “Migrare verso la vita…e i suoi diritti”. Il paradosso è che si parlerà di migranti, della loro integrazione, se ne porteranno testimonianze dirette, ma poi si starà in silenzio per ricordare la memoria delle vittime in Francia.
E le migliaia di vittime siriane, afghane, irachene, curde, palestinesi? E le migliaia di vittime dell’olocausto che ogni anno contiamo nel Mediterraneo, spesso costrette a migrare a causa delle guerre che noi occidentali abbiamo scatenato nella loro terra e che continuiamo ad alimentare con mostruose forniture di armi?
No, mi dispiace, ma questa volta le istituzioni mugellane entrano di diritto nel novero degli ipocriti.
La manifestazione di Borgo e il minuto di silenzio avrebbero dovuto riguardare TUTTE le vittime di questi assurdi conflitti e prendere le distanze in modo marcato da chiunque colluda con questa mattanza.
Un’occasione persa.