Si chiuderanno le stalle quando i buoi saranno scappati
C’era bella gente a Moscheta, mercoledì 14 ottobre. Un parterre de rois della politica e dell’imprenditoria mugellana.
Riuniti per discutere di eccellenza agroalimentare.
Tra i convenuti ci preme evidenziarne qualcuno: il Sindaco di Scarperia e San Piero, nonché Presidente dell’Unione dei Comuni, Federico Ignesti e l’imprenditore mugellano Adriano Borgioli.
Citiamo questi due personaggi sia per il loro ruolo di spicco nella nostra comunità, sia per i loro interessi che in queste attività, a volte, sembrano essere in profonda contraddizione.
Per quanto riguarda il nostro Sindaco, ci sconcerta rilevare come possa presenziare a iniziative in favore di percorsi biologici di eccellenza a fronte della sua scelta determinata a favore della Centrale di Petrona che per l’ambiente, per il territorio, per l’agricoltura e per la zootecnia sarà una vera iattura. I fumi e l’inquinamento di tutte le matrici ambientali sono conclamate e attestate da decine di professionisti che hanno un solo torto: non avere interessi propri né a livello imprenditoriale, né a livello partitico.
Anche qui c’è poco altro da aggiungere rispetto a quanto abbiamo già fatto per mesi.
Sulla figura di Adriano Borgioli, invece, vorrei spendere un paio di parole e proporre qualche riflessione.
Il Signor Borgioli, stimato e attento imprenditore della zona, è stato presente almeno ad un paio di incontri del Comitato contro la Centrale di Petrona. Gli incontri iniziali. Si dimostrò piuttosto interessato e, informalmente, ci chiese anche un incontro per presentare le nostre rivendicazioni presso il Lyon’s Mugello.
Poi più niente.
O meglio: dopo qualche settimana, il Signor Borgioli fu visto in compagnia di Piero Baronti, quell’esponente di Legambiente che appoggiò senza remore il progetto della Renovo e che fu prima smentito dai vertici dell’Associazione sedicente ambientalista e poi, nella sostanza, riabilitato con le successive prese di posizione formali tenute da Legambiente e dai suoi esponenti apicali nell’incontro tenuto a Scarperia il 10 giugno 2015.
Orbene: sembra che l’imprenditore di punta della zootecnia mugellana abbia dunque deciso da che parte stare. E non sta con noi.
Poi dovrà spiegarci, a noi cittadini che compriamo i suoi prodotti, come farà a preservarli dalla diossina e dalle nanopolveri che inquineranno la terra, l’acqua e l’aria in mezzo alle quali crescono le vacche che producono il suo latte di eccellenza.
Se la filiera è corta e queste vacche vivono nel Mugello, non si può pensare che respirino, si nutrano e si abbeverino in condizione realmente biologica. Tutt’altro.
Ma si vede che l’Amministrazione e Legambiente sono più credibili del Comitato.
In verità, poca credibilità noi, in quelle riunioni iniziali del Comitato, l’abbiamo avuta. Lo dissi da subito che con quegli atteggiamenti settari e con quelle logiche già viste si rischiava di perdere consenso. I soliti noti, professionisti dello sfascio dei comitati, ebbero un ruolo di protagonismo che non poteva che portare ad allontanare molti cittadini curiosi e interessati. I nodi vengono al pettine.
Forse il Signor Borgioli si sarebbe comunque fatto tirare per la giacca dalle lusinghe di cotanti esponenti politici. Ma di sicuro noi abbiamo perso un’occasione per presentare il Comitato come “altro” dalla solita conventicola di riportati dalla piena.
Certo che, se proprio voleva, il Signor Borgioli, avrebbe potuto quantomeno tenersi aggiornato su quanto in seguito il Comitato ha fatto, sulle sue nuove modalità di proporsi alla gente e alla politica che, pur con difficoltà, hanno portato a raccogliere tante testimonianze di tecnici non piegati al volere di chi questa Centrale la sostiene e che dovrebbero dissuadere dal sostenere un simile progetto chiunque abbia un minimo a cuore la salute e l’eccellenza agroalimentare.
Noi siamo sempre disponibili a parlare con chi è interessato.