Un uomo solo è al comando
Terra di ciclismo, il Mugello.
Da Gastone Nencini a Davide Formolo. Sarà perché è una valle e, dovunque ti giri ti tocca salire: la Futa, il Giogo, la Colla, Monte Morello…
Quando si parla di ciclismo, per me che sono soltanto uno spettatore, mi sovvengono soprattutto due nomi: Marco Pantani e Fausto Coppi.
Il primo l’ho visto scalare montagne, anche dal vivo.
Il secondo è morto due anni prima che io nascessi, ma mi è arrivato attraverso i racconti del mio babbo, bartaliano convinto. Ed io, per contrapposizione generazionale, scelsi subito Coppi.
E poi lui, laico, anticonformista, mi sembrava molto più affascinante.
Così ho letto e visto molti documenti su Coppi, non ultimo, quello dell’impresa della tappa Cuneo-Pinerolo del 12 giugno 1949, quando il giornalista Mario Ferretti lo immortalò nella storia: “un uomo solo è al comando”.
No, non mi sono dato al ciclismo d’annata.
Mi serve questa metafora per parlare di noi, oggi a Scarperia.
Ma prima un’altra premessa.
Quando sono venuto a vivere a Scarperia, sono andato diverse volte, come faccio ancora, a mangiare a qualche sagra al circolo MCL e mi sono stupito molto benevolmente di aver incontrato Fiammetta Capirossi e Federico Ignesti che servivano ai tavoli. Ho subito pensato che quello era un bellissimo esempio di come i politici possono stare vicini alla gente. Al servizio della gente. Poi ho incontrato Federico qualche volta allo stadio, in Fiesole, e con lui, spesso si parlava della Fiorentina. Insomma politica a misura d’uomo.
Eccoci ad oggi. Eccoci a Scarperia e San Piero. Eccoci alla gestione del potere, del comando, senza alcun rapporto con le persone.
La storia, infatti, ha preso un’altro corso. O forse ha semplicemente disvelato un corso che era già presente e che, in qualche modo, mi era sconosciuto.
Me ne sono accorto quando ho cominciato a mettere il naso nelle cose da loro amministrate. Forse non erano abituati a simili “invasioni”.
Per anni, sono stato a guardare da lontano, per rispetto e perché non sono abituato a parlare di cose che non conosco, Poi, in occasione dell’ultima tornata elettorale per il rinnovo dell’Amministrazione comunale, ho deciso che mi sarei avvicinato un po’ alle vicende del mio Comune.
Tra le prime questioni che ho preso a cuore c’è stata quella della Pianvallico e delle sue attività.
Mi hanno detto che uso la centrale di Petrona in modo strumentale per fare politica. Come ho detto più volte: non ho bisogno della centrale di Petrona per fare politica, sono un cittadino attivo e faccio, di conseguenza, politica. Dichiarare che tutto il progetto del PIP di Petrona è una follia ed è stato architettato in maniera tanto bizzarra quanto occulta comporta inevitabilmente il coinvolgimento di tutti quegli organi che avrebbero dovuto fare altro e non l’hanno fatto. In primis la Giunta e i Sindaco.
Chi strumentalizza politicamente questa situazione sono loro, i quali, in vista delle elezioni regionali, per non nuocere al loro partito, si guardano bene dall’incontrare la gente che sta facendo domande legittime alle quali mai è stata data una risposta sensata e pertinente.
Anteporre gli interessi di partito a quelli della comunità che amministrano è cosa assai disdicevole. Se non è così, che parlino con le persone. Altrimenti il dubbio si palesa come assoluta verità.
Vorrei inoltre ricordare che il Sindaco e la Giunta sono stipendiati con i nostri soldi, anche con quelli di chi non li ha votati. Ed è un dovere rispondere agli elettori, non un’opzione.
Vorrei ricordare che chi vince le elezioni ha il diritto di amministrare ma ha, al contempo, il dovere di farlo per il bene di tutta la comunità e delle proprie scelte deve dare conto e corretta informazione. E anche questa non è un’opzione.
Non sono bastate le continue continue minacce di querela nei nostri confronti. Non sono bastate le accuse di voler fare “bagarre” e di muoverci in maniera subdola. Non sono bastate le mistificazioni. Non sono bastate le “mancate risposte” alle interrogazioni in Consiglio Comunale. Non sono bastati i silenzi con cui si è accompagnato tutto l’iter di concessione dei lotti di Petrona e quello autorizzativo dell’impianto. Non è bastata l’assenza al dibattito a Tele Iride. Non è bastata l’assenza al convegno con Rossano Ercolini, a cui era stato dato il patrocinio e che è stato ulteriormente sminuito in sede di dibattito consiliare. Non sono bastate le risposte rilasciate a mezzo stampa, lacunose e scorrette e che abbiamo analiticamente “smontato”.
Il Sindaco ha sempre rimandato al mittente ogni volontà di far chiarezza, in modo sbrigativo e denigratorio. Lo ha fatto anche durante l’incontro che c’è stato a Campomigliaio. Incontro che lui non ha cercato, ma che si è dovuto piegare a sostenere, durante il quale non ha cambiato né i toni, né le accuse verso chi gli sollevava dubbi e sottolineava incoerenze. Lo ha fatto, nuovamente, con dichiarazioni alla stampa nelle quali afferma che noi facciamo disinformazione, siamo contro a prescindere e che ha delegato la Renovo a fare i controlli.
Carissimo Sindaco:
– noi stiamo cercando di informare, visto che la sua Giunta non lo ha fatto e ha fornito dati approssimativi e sempre solo verbali. Noi produciamo documenti, che lei non ha mai confutato, forse perché sono difficilmente attaccabili. Quando la Renovo ha provato a confutarli si è arrotolata in affermazioni che abbiamo “smontato” abbastanza facilmente. E comunque non è la Renovo il nostro interlocutore, bensì la nostra Amministrazione.
– noi non siamo contro a prescindere, siamo contro con tanto di documenti e sostenuti da persone qualificate.
– dare in mano alla Renovo la gestione dei controlli è la sublimazione dell’atteggiamento irresponsabile con cui è stata gestita tutta la vicenda: non può la Giunta sottrarsi dal suo dovere di tutela preventiva della salute e del patrimonio della comunità che abita il territorio che lei amministra. Lo dicono le leggi dello Stato.
Abbiamo raccolto 7.000 firme e abbiamo manifestato il nostro dissenso alla sua politica che prevede la presenza di questo ecometro sul nostro territorio.
Lei continua a non rispondere alla gente. Lei ha stabilito l’invidiabile primato di essere l’unico Sindaco del Mugello contro il quale si è mossa una manifestazione di piazza. Nessuno, nel Mugello, aveva avuto questo privilegio di mobilitare 500 persone.
Sarebbe quantomai opportuno che si rendesse conto che lei è ormai “un uomo solo al comando”… ma, mi perdoni, non esercita lo stesso fascino che esercitava Fausto Coppi.
Ma c’è anche una donna sola al comando. Anzi una donna sola che vorrebbe comandare. L’Assessore Capirossi, in qualità di candidata mugellana del PD alle elezioni regionali, esprime sicuramente questa volontà. Anche a lei abbiamo fatto domande. Anche lei non ci ha risposto. A differenza del Sindaco, lei non minaccia ma, come il Sindaco, esce con un’intervista nella quale gioca a fare il tecnico. Mai nessuna posizione politica: perché dovremmo ascoltare le affermazioni di un candidato, per altro scorrette e replicative di discorsi già fatti e già apertamente sbugiardati? Legambiente è tutt’altro che schierata a favore di questo impianto, gli aspetti sanitari non sono stati assolutamente presi in considerazione e la questione dell’approvvigionamento è tutt’altro che risolta. Perché non fa politica, invece di arrampicarsi sui vetri di questioni che dimostra di non conoscere? Perché non risponde ai cittadini ma sostiene in modo propagandistico le sue spericolate posizioni a favore dell’impianto?
La politica richiede serietà e dedizione, rispetto della gente e capacità di sostenere il confronto democratico.
Io preferivo quando vedevo Federico e Fiammetta ai tavoli del circolo MCL. Non si sa come mai non ci siano più.
Non è un obbligo fare politica. E’ invece un’opzione fare volontariato alle sagre.