Voi bioMASSA, noi bioPERSONE
Non giochiamo con le parole, raccontiamo i fatti. Come sempre.
In questa storia ci sono i buoni e i cattivi.
Come quando sono arrivati i bianchi, armati di fucili e benedetti dal Signore, che sono andati a sterminare i Nativi americani, che di armi da fuoco e di Divinità benedicenti non ne avevano.
Come quando Gesù venne tradito, gli fu preferito Barabba, con la folla plaudente, e ne fu decisa la crocifissione.
Come quando qualcuno decise che per far star zitto Martin Luther King e Gandhi, bastavano un colpo di fucile e tre colpi di pistola.
Come quando qualcuno decise di far stare in galera per 27 anni Nelson Mandela.
Come quando qualcuno ha deciso di far diventare la Campania una terra dei fuochi.
Come quando Tano Badalamenti ordinò di uccidere Peppino Impastato.
Come quando Andrea Spaccacandela, ragazzo omosessuale di 15 anni, vittima di omofobia, ha deciso di uccidersi.
I buoni sono buoni e i cattivi sono cattivi.
Occuparsi del territorio e passare ore, giorni, mesi a cercare di difenderlo, spendendo i propri denari, trascurando il proprio lavoro e la propria famiglia per una battaglia in difesa di un bene comune significa essere buoni.
Progettare un impianto dannoso per la salute, nascondendo alla gente che sei chiamato a rappresentare quello che stai facendo e non dando risposte alle numerose domande, investendo soldi pubblici in affari che verranno portati avanti da soggetti privati significa essere cattivi.
Poco importa se non hai fatto una strage. Non è il numero di vittime che qualifica la cattiveria.
Ciò che rende cattivi è l’abuso di un qualsiasi potere legittimo o illegittimo.
i cattivi
Non abbiamo esempi di questa cattiveria da farvi vedere, non di quella dei nostri amministratori. Loro stanno in silenzio, non si fanno vedere. Non possiamo rappresentare il silenzio. Abbiamo però questo video, dove il braccio militante di questa cattiveria ha dato sfoggio di sé: La trasmissione di Teleiride del 24 aprile 2015, con intervista al Presidente della Renovo Spa, Stefano Arvati e il supporto “sedicente bio” del rappresentante di Legambiente Toscana, Piero Baronti. Noi non ci aspettiamo risposte da questi signori, non sono loro i nostri interlocutori, ma sono disarmanti le affermazioni che questi hanno proferito a seguito delle domande dei giornalisti presenti.
A disvelare la poca affidabilità della testimonianza di Legambiente, riportiamo due articoli da Il Fatto Quotidiano, non perché ci fidiamo di questo giornale, ma perché i due articoli sono quantomai oggettivi e descrivono gli intrallazzi più o meno espliciti tra l’associazione e le molte imprese che sull’ambiente fanno business.
Legambiente? “Una lobby economico-politica”. L’accusa degli altri ambientalisti
Legambiente fa business con l’ecologia. I dubbi degli esperti: “E’ una onlus”
i buoni
Noi invece facciamo questo, ci facciamo vedere e cerchiamo forme di comunicazione creative.
Ringraziamo Matteo e Andrea Gozzi per questa visione aerea del sito di Petrona: questo era uno spazio verde e che doveva essere a disposizione dei cittadini; oggi è così:
E poi ci sono i ragazzi del Comitato che sfidano l’immobilismo della gente, che si fanno vedere e che hanno organizzato un flash mob in Piazza dei Vicari a Scarperia, il 24 aprile.