Non siamo stanchi, siamo solo, “diversamente impegnati”
L’esordio del Dado.info è stato scoppiettante: per tutto il mese di novembre siamo andati avanti con la media di 2 articoli al giorno, senza contare la necessità di “affinare” la struttura tecnica del sito. Considerato che siamo pochissimi, non siamo professionisti e che abbiamo da lavorare e occuparci delle nostre famiglie, non è andata affatto male. Anche le statistiche del sito sono assolutamente confortanti: non abbiamo “ascolti” record, ma, per lo specifico di cui trattiamo, siamo davvero contenti. Inoltre, dopo una “botta” iniziale , dovuta alla novità del sito, ci siamo assestati e abbiamo comunque mantenuto la quasi totalità delle frequentazioni. Chi ci legge, non ci molla più. Almeno per ora. Grazie.
In queste ultime due settimane, siamo stati un po’ meno presenti del solito.
Non è solo fatica. Non è affatto perdita di interesse, Non è nemmeno delusione.
Siamo solo ad altre faccende affaccendati: la questione dell’impianto a biomasse di Petrona ci sta portando via tanto tempo. Stiamo studiando tutti i documenti che siamo finalmente riusciti a strappare dalle mani di coloro i quali fanno fatica (loro sì) a rendere pubblico quello che pubblico dovrebbe essere. Stiamo facendo incontri per coordinare il comitato e le azioni da intraprendere a livello di opposizioni in Consiglio Comunale. Stiamo anche facendo un po’ di fatica per rintuzzare qualche “fuga in avanti” che non ci piace affatto e che dobbiamo cercare di non assecondare per non perdere quel valore di collettività che questa lotta deve avere.
Ecco perché pubblichiamo meno.
Quello che scriviamo è sempre frutto di un grande lavoro di analisi e di produzione, non mettiamo on line notizie e gossip. Noi si fa politica. E nessuno ci paga per farla. Quindi, è inevitabile, che il nostro tempo costituisca un limite fisiologico che, a volte, impedisce l’uscita costante e sistematica di articoli.
D’altra parte, anche la grossa mole di cose scritte e i puntuali rimandi ad altre decine di documenti, la necessità di leggerli, scansionarli, caricarli sul web, aggiornare le timeline, si misura anche con la fatica che chi ci legge fa, per starci dietro.
Forse non è un male questo piccolo rallentamento. Serve a noi e serve a chi ha interesse a che il dado esista.
Resta forte l’invito a fare di questo spazio un luogo di confronto. Chi vuole parlare con noi e attraverso di noi è ben accetto. Gli altri possono stare dove sono sempre stati, a far cose di nascosto e ad esercitare potere e interessi di parte. Non pubblici.
Presto, molto presto, saremo di nuovo qua a fare battaglia con nuovi documenti, nuovi fatti, nuove opinioni e nuove idee.