6206 firme per chiudere la discarica di Paterno, ma la “politica” sembra non accorgersene
Succede che i fatti travalichino le più fantasiose e inquietanti aspettative.
Oggi è successo.
Mi reco, come previsto, presso la sede del Comune di Vaglia dove, insieme agli altri rappresentanti del coordinamento dei Comitati e delle Associazioni contro la discarica di Paterno, dobbiamo presentare agli Amministratori gli esiti della petizione che si è conclusa a metà novembre.
Insieme a me, David Kessler del Comitato Ambientale Vaglia e Armando Mannino, dell’Associazione VagliaIncontra. Più tardi ci raggiunge Francesca Chemeri, ex presidente del CAV.
Ad accoglierci Leonardo Borchi, Sindaco del Comune di Vaglia e Riccardo Impallomeni, Assessore all’Ambiente.
Facciamo un passo indietro: a febbraio, la Med Link, azienda di trasporti di Pallerone è stata indagata per aver venduto rifiuti al posto di prodotti. Una delle sedi in cui sono stati stoccati questi rifiuti è proprio la discarica di Paterno. Inquisito, tra gli altri, Renato Iardella, ex dirigente dell’Arpat, consulente della Med Link.
Torniamo ad oggi: l’Assessore Impallomeni ci aggiorna subito sul fatto che domani mattina inizieranno i sopralluoghi per poter definire i preventivi di spesa per la messa in sicurezza e la bonifica della cava, come concordato nell’incontro con l’Assessore regionale Bramerini del 24 ottobre la quale, di concerto con il Presidente Rossi, ha previsto lo stanziamento di 109.000 € e fugato ogni dubbio sulla definitiva dismissione del sito dal piano rifiuti, ponendo quindi la parola fine sulla destinazione dell’ex cava come discarica.
Queste le parole di Enrico Rossi in una mail inviata all’Assessore Impallomeni:
«L’assessora regionale all’ambiente, dando voce alla presa di posizione dell’ente regionale che amministro, ha da subito definito “inopportuno l’utilizzo del sito come discarica autorizzata di amianto o altri rifiuti”, auspicando “la messa in sicurezza e la bonifica dell’area”.
Domani quindi l’Assessore Impallomeni si incontrerà con l’Ing. Riva della Teseco SpA, una delle più titolate imprese di bonifica nazionale, per poter definire un primo progetto per i lavori previsti.
Siamo contenti, finalmente si vede la possibilità di chiudere la vicenda e di iniziare un lungo percorso di ripristino delle condizioni del sito, che significa pensare di poter vivere ancora a Paterno.
Ma ecco il primo colpo di scena: il Sindaco Borchi ci mette al corrente di aver appena ricevuto il dott. Jacopo Tinti, geologo consulente della Med Link.
Il geologo è incaricato dalla Med Link di mettere il Comune di Vaglia a conoscenza dell’intenzione dell’Azienda che lui rappresenta di procedere alla bonifica del sito, ovvero alla rimozione di tutti i big bags contenenti il polverino 500 mesh e non solo, anche tutto il materiale stoccato nel capannone antistante la cava nel quale sembra che siano contenuti anche scarti delle lavorazioni conciarie di Santa Croce sull’Arno.
Tutto questo, evidentemente, non per sensibilità ambientale o filantropia, bensì per cercare di riguadagnare credibilità commerciale, decaduta dopo la denuncia, e per contenere i costi conseguenti alla denuncia del proprietario della discarica Lanciotto Ottaviani, il quale si ritiene ovviamente danneggiato dalla truffa.
Tutto sembra andare per il meglio dunque.
Sembra.
In realtà la bonifica da parte della Med Link, oltre a far passare l’Ottaviani come uno dei soggetti vittime quando, per lo meno, risultano assai dubbie le sue responsabilità su quanto stoccato nella ex cava, toglie di mano al Comune di Vaglia la gestione dell’intervento. La bonifica prevista dall’Assessore Impallomeni avrebbe infatti comportato la quasi inevitabile acquisizione dell’intera struttura, poiché la società dell’Ottaviani non sarebbe stata in condizione di far fronte ai costi del progetto. In questo modo la Regione risparmia il denaro previsto ma lascia di fatto la proprietà della discarica in mani private, con la possibilità di proseguire nelle attività, per altro spesso non conformi, di stoccaggio rifiuti.
Ma Rossi non aveva detto che non ci sarebbe più stata una discarica a Paterno?
Ecco l’altro colpo di scena: telefonata in diretta della Capogruppo di Rifondazione Comunista in Regione, Monica Sgherri, la quale sostiene che in Commissione Ambiente, per questioni di tempo (???), non si è affatto discusso delle varie obiezioni al Piano Rifiuti, il quale quindi, verrà votato senza modifiche e, con ogni probabilità, conterrà ancora la possibilità di utilizzare Paterno come sito per discarica.
Possibilità che la bonifica della Med Link rischia di far diventare davvero probabile.
Stavo quasi per dimenticare: abbiamo raccolto 6206 firme contro la discarica.
Circa 2500 nel Comune di Vaglia, circa 2000 in quello di Scarperia e San Piero, pochissime quelle di Legambiente e Italianostra (150 in tutto), circa 1500 in giro per le province toscane, in primis Firenze.
Abbiamo raddoppiato il nostro obiettivo di 3000 firme. Ed è la prima volta che nel Mugello si assiste ad una mobilitazione così importante, soprattutto nelle realtà interessate al bacino del Torrente Carza, ovvero i Comuni di Vaglia e Scarperia e SanPiero.
Al proposito ho chiesto direttamente all’Assessore Impallomeni se avesse avuto supporto dalle Amministrazioni locali, specialmente di quella del neonato Comune di Scarperia e SanPiero, coinvolto direttamente dal disastro ambientale della discarica per la condivisione del bacino idrico sul quale si versano i liquami provenienti dalla ex cava. La risposta dell’Assessore è stata avvilente: “Non ho ricevuto alcuna chiamata”.
Forse non ci si rende conto di quello che è successo, sta succedendo e succederà a causa della presenza di veleni nella discarica?
Forse si confida che nel Carza non ci sia più acqua e si considera il problema non incidente sul territorio di San Piero?
Forse si aspettano le indicazioni regionali, senza contare che la popolazione risulta alquanto preoccupata e lo dimostrano le tantissime firme raccolte a San Piero?
Ci piacerebbe sapere, al di là di quanto già detto con comunicati piuttosto laconici che confidano nel risultato delle analisi sommarie effettuate da ASL e ARPAT, cosa ha intenzione di fare la nostra Amministrazione.
Nel frattempo il Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni ha inviato una mail al Presidente Rossi e al Sindaco Nardella, Presidente della nascente Città Metropolitana:
Illustre Presidente,Ė terminata oggi la raccolta delle firme a supporto della petizione contro la previsione contenuta nel “piano interprovinciale dei rifiuti di Firenze, Prato e Pistoia” di adibire la ex cava di Paterno (Vaglia) a discarica.Le associazioni, i comitati e i singoli cittadini che si sono impegnati a questo scopo hanno acquisito n. 6206 firme, che saremmo lieti di portarLe di persona, prima dell’approvazione del Piano regionale rifiuti.La prego pertanto, se Le ė possibile, di volerci cortesemente fissare un appuntamento per la consegna.L’occasione ci ė gradita per porgerLe i nostri migliori saluti.